Schemi degli impianti questi strani sconosciuti! Capiamone l’importanza
Per fare un parallelismo, è come parlare con un broker finanziario: tanti termini sconosciuti, frasi apparentemente semplici ma che contengono un tale quantitativo di termini che rendono incomprensibile qualsiasi interazione con il soggetto.
Eppure eravate convinti di aver studiato ed essere una persona normodotata (per non dire intelligente….)
Più o meno è quello che ci troviamo davanti quando citiamo gli “Schemi di impianto”.
Sei una persona colta, capisci al volo che si deve trattare di qualcosa che si riferisce all’impianto elettrico o idraulico…. stai anche pensando “vabbè, ma sarà un po’ roba da tecnici, no? Io in fondo mi occupo di tutt’altro e mi sto affidando ad un tecnico per fornirmi un servizio. In che modo mi può riguardare?”
Perché mi viene data questa informazione, li forniscono tutti i tecnici giusto? NO!
Ed è qui che può nascere l’equivoco.
Ipotizziamo abbiate già deciso a quale impresa affidare la ristrutturazione di casa vostra.
Avete scelto con cura tutto: il progetto rispetta le vostre aspettative e il vostro budget, l’impresario l’avete scelto perché costava meno rispetto agli altri preventivi richiesti, poi mi ha proposto uno stock di parquet. Ah il parquet, massello ovviamente!
E’ stato bravissimo, ci sono stati i soliti intoppi che avvengo in ogni cantiere sono dovuto andare molte volte a gestirli ma finalmente sono in casa, LA MIA CASA.
Passa qualche mese e senti suonare alla porta.
Apri, e si palesa davanti a voi la Signora del piano di sotto, seguita a ruota dal marito.
Non sono persone cordiali: “Tutto in malora. TUTTO!!! Lei si è reso conto che ha una perdita?? E sa cosa?! Che io ho un appartamento identico al suo, dove viviamo in tre. Abbiamo tutti i i nostri averi in ripostigli a soffitto. E sa la SUA acqua dove è finita?!?!? Ovunque in casa mia.
“Ma Signora, con tutto il rispetto… ma che potevo saperne io?”
“Lei doveva saperlo! Doveva controllare! E spero che lei abbia un’adeguata assicurazione che ci possa risarcire il danno!!”
Cominci a preoccuparti. Ma proprio per questo, e per vederci un po’ più chiaro, li segui al piano inferiore.
“Ecco. Ecco, vede? Vede che è perfettamente in linea col suo appartamento??”
Ora come ora, non sapete come reagire. Eppure vi pare di ricordare che in quel punto non passino mica dei tubi vostri… l’aveva accennato l’idraulico consigliato dall’impresario in una delle visite in cantiere. Però cosa aveva detto a proposito…
“Sicuramente capirà che data la situazione, bisogna far intervenire immediatamente qualcuno per sostituire il tubo. Per forza. Non possiamo mica far stare tutto il palazzo senz’acqua a oltranza.”
Tra l’imbarazzato e il preoccupato, uscite dall’appartamento dei vicini:
“Faccio un giro di telefonate e le dico”
Per primo, chiamate l’impresario. Numero occupato. Pazienza, lo richiamerete in seguito.
Allora vi rivolgete all’amministratore, che invece risponde subito.
Gli spiegate la situazione. Era già stato avvisato dai Rossi ovviamente.
Gli spiegate anche il vostro dubbio circa la natura del danno ma l’unica alternativa propostavi è” spaccare da lei e poi vedere il da farsi.”
Richiamate l’impresario. Questa volta risponde. Ma non quello che vi sareste aspettati.
“L’idraulico? L’idraulico non era un ragazzo dei miei, era un esterno… senta, sinceramente non so cosa dirle. Provi a contattare lui. Io il mio mestiere l’ho fatto.”
Gli chiedete almeno se può darvi il numero diretto. Voi non sapete nemmeno come si chiami… la fattura che vi ha mandato…. In realtà non vi ha mandato una fattura lui ma l’impresario.
La ricerca sembra infinita, oltre che infruttuosa.
E l’unica soluzione, a fine giornata, sembra solo di rompere il tuo prezioso parquet quello in massello!
E sapete perché? Perché non avete trovato nessuno che confermasse la vostra parola ossia che in quel punto non ci sono tubi idrici del vostro appartamento. Non un documento, non una traccia.
Alla fine l’idraulico l’avete anche trovato, ed era pronto a dire la sua versione.
Ma il punto è che non avevate prove a confutare la vostra teoria. Nulla in vostro favore, se non le parole dell’idraulico, il vostro ricordo e forse se le trovassi… qualche foto che hai fatto.
E alla fine sapete che è successo? Che l’hanno rotto il pavimento.
Per scoprire dei tubi sani, senza perdite, già, i vostri tubi non erano la causa.
La perdita arrivava dall’impianto condominiale di riscaldamento. I tubi nemmeno passano in casa vostra, ma corrono lungo un muro che poteva benissimo essere scambiato come tua proprietà.
Eppure… ora, il parquet è rovinato. L’appartamento, dopo che sono entrati di nuovo gli operai, è un disastro per non parlare della polvere e del nervoso preso e tempo perso, il vostro prezioso tempo.
Ora, dopo questo salto in un ipotetico futuro, vi dico che può esserci un’alternativa al finale.
Perché i più ottimisti di voi penseranno che questa tendenza alla catastrofe del mondo “moderno” è veramente irritante. Sempre a pensare alla sciagura, all’incidente, al sinistro. Mai, dico MAI una volta che uno sponsorizzi il fatto che vada tutto bene, che abbia fiducia nel prossimo, nel buon senso altrui. MAI.
Eppure, sappiamo che “prevenire è meglio che curare”.
E quindi, la chiave di tutto è molto semplice: schemi di impianto e as built.
Forse qualcosa vi balza alla mente. Gli schemi di impianto sono quei disegnini dove si segnano i progetti degli “impianti a parete e pavimento” per l’appunto: elettrico, idraulico, riscaldamento, clima e gas.
Immaginate se nella situazione descritta poco sopra li aveste avuti.
“Vabbè, ma che valore vuoi che abbiano? Valgono tanto quanto la mia parola.”
Innanzi tutto, gli schemi di impianto sono corredati dagli allegati in cui è raffigurato il vostro appartamento ed i punti precisi in cui sono stati posati i nuovi impianti.
Tutti questi documenti devono essere siglati e timbrati da un tecnico autorizzato e certificato. Come si può intuire, già vuol dire che si è preso la responsabilità di quello che ti sta asseverando.
E sono scritti. E come direbbero i latini: le parole non durano, lo scritto rimane.
“Va bene, fin qui ci siamo. Ma come la mettiamo con la certezza che è stato eseguito quello che è scritto lì?”
Bene, su questo hai perfettamente ragione. La certezza l’avete davvero se viene effettuato un preciso report fotografico delle tracce e un puntuale rilievo, una volta che sono state eseguite.
In pratica, non stiamo parlando di un foglietto. Ma di un lavoro puntuale e preciso.
Svolto da un tecnico abilitato, che si responsabilizza rispetto a quello che ti scrive e disegna.
“Ok. Ma diciamo pure che io mi occupo di altro nella vita. Ho sicuramente bisogno di qualcuno che li legga per me. E sono altri soldi che partono. Tutto per ingrassare il mio tecnico di fiducia.”
Non è detto: se con “schemi di impianto” stiamo pensando ad una pianta di casa vostra con qualche simbolo e una legenda, allora sì. Sono incomprensibili anche per tanti tecnici.
Ma uno dei punti di forza di RMA è farci capire: rendere semplice ciò che all’apparenza non lo è. Quindi, non ci limitiamo alla pianta.
Provare per credere: vi forniremo uno strumento semplice da usare e alla portata di tutti.
Uno di quegli strumenti che, se i Rossi dovessero un giorno bussare alla porta, potreste subito sfoggiare davanti ai loro occhi e nemmeno loro avrebbero da ridire. Nonostante le facce arcigne e il brutto carattere.
In ultima battuta, avreste potuto fare fronte unito per richiedere all’amministratore un intervento rapido in quanto trattasi di impianti condominiali, l’unione fa la forza.